Cara amica ti scrivo..

recensione di Fabio Sbaraglia

L’aggettivo adatto a descrivere questo romanzo è semplicemente “bello”. Bello e basta. Bello senza mai prendersi troppo sul serio, senza chiedere troppo a se stesso e senza nessuna pretesa se non quella di farci emozionare un po’: ci riesce molto bene e scusate se è poco.

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PAROLE D’AMORE SCRITTE A MACCHINA
Intervista allo scrittore Massimo Vitali

Un carteggio d’amore lungo cento passi (anzi, novantanove più uno), un lui, una lei, un amico barbiere e in mezzo una quantità spopositata di parole, francobolli, raccomandate (e raccomandazioni).

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Quelli che hanno l’abitudine di fare ordine nella libreria organizzandola per “genere letterario” con questo libro avranno vita dura. Non starò a riassumere il contenuto di questo libro, per quello c’è la quarta di copertina, e ai tempi di Internet è facile leggerla anche senza andare in libreria, ciò che vorrei raccontare è come questo testo è scritto.

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Una dedica all’ineffabilità dell’amore e al dolce ricordo di pensieri tracciati su carta. Quasi un balzo nel passato quando le lettere non erano ancora elettroniche. Una vita raccontata dalle parole di una lettera nel suo avvicendarsi quotidiano di situazioni e ricordi. Un simpatico intreccio epistolare, un romanzo delicato, d’evasione, che sembra voler nascondere nella sua visione surreale dell’essere qualcosa di più profondo.

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100 lettere d’amore semiserie inviate a una ragazza (quasi) sconosciuta, a un ideale, un’immagine, il tutto dovendo evitare di parlar d’amore.

L’esordio narrativo di Massimo Vitali è senza dubbio originale; giocato sul filo dell’autoironia e del disincanto, si presta a un’altrettanto disincantata e leggera lettura.

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La scrittura è la sua grande passione e lo dimostra con le numerose lettere che il suo personaggio, Edoardo, spedisce a Teresa
   

Massimo Vitali crede febbrilmente nel valore terapeutico dei libri. Bolognese, classe 1978, ha cominciato a scrivere L’amore non si dice (Fernandel, 2010) perché gli piaceva l’idea di partenza: parlare solo d’amore senza mai parlarne direttamente.

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Massimo Vitali
scrivimi@massimovitali.org